Il Gas Radon: pericoli e rimedi.

Un problema molto comune ma, purtroppo, spesso sottovalutato o addirittura ignorato è l’esistenza del gas radon nelle abitazioni. Questo è presente in piccole quantità all’interno di rocce, di alcuni materiali da costruzione e del suolo e, una volta fuoriuscito, si propaga nell’aria. In questo caso la concentrazione di radon è molto bassa ma, all’interno delle abitazioni – in cui non riesce a disperdersi – si presenta in concentrazione elevata, raggiungendo valori significativi.

Il gas radon in casa rappresenta un rischio concreto per la salute degli abitanti, in quanto non solo costituisce uno dei principali responsabili del cancro ai polmoni, ma anche perché è molto difficile individuarne la presenza. 

Si tratta di un gas nobile derivante dal decadimento dell’uranio, presente nel suolo, nelle rocce e in alcuni materiali da costruzione. Come intuibile dalla sua origine, il radon è un gas radioattivo, che può avere un forte impatto anche sulla salute dell’uomo.
Il radon è particolarmente insidioso a causa di tre caratteristiche proprie di tutti i gas nobili; infatti questa sostanza è:

●  Inodore: l’assenza di odore fa sì che sia impossibile sfruttare l’olfatto per rilevare la presenza del gas all’interno della tua abitazione o del tuo ufficio, al contrario di altri gas come, per esempio, il metano;

●  Incolore: il radon non lascia alcun alone o residuo sui mobili o sui muri di casa, rendendo impossibile individuarlo in questo modo;

●  Insapore: anche questo aspetto rende impossibile riconoscere il gas sfruttando il senso del gusto.

Un’ulteriore caratteristica del radon, questa volta positiva, è la non infiammabilità. Questo evita il rischio di pericolose esplosioni all’interno della vostra abitazione e dei vostri uffici.

Questi aspetti fanno sì che il radon, gas radioattivo e quindi dannoso per la salute, venga inalato con molta facilità. Fortunatamente, il radon viene quasi totalmente espirato prima che decada, limitando in parte i danni derivanti da questo gas. La piccola percentuale che rimane all’interno del nostro corpo si deposita sulle pareti dei polmoni e, successivamente, arriva fino ai bronchi.

Vista la pericolosità di questo gas, il legislatore europeo ha deciso di intervenire con una direttiva per tutelare la sicurezza dei cittadini, cercando di prevenire l’insorgenza di tumori e patologie derivanti dal radon. Normativa europea e direttiva 2013/59/Euratom – non ancora recepita in Italia – prevedono che gli Stati Membri dell’UE stabiliscano un livello massimo di concentrazione oltre il quale sia obbligatorio intervenire per ridurre il radon. I limiti di legge sono pari a 300 Bq/m3 (Becquerel al metro cubo, l’unità di misura della radioattività) sia per le abitazioni sia per i luoghi di lavoro, ma è bene intervenire anche in caso di valori leggermente più bassi per migliorare sensibilmente la qualità abitativa dell’edificio.

La mancanza del recepimento della direttiva europea fa sì che nel nostro paese manchi una legge definitiva sul gas radon: obblighi e responsabilità, infatti, devono ancora essere definiti con precisione, motivo per cui si fa ancora riferimento alla direttiva europea.

In ogni caso è opportuno sottolineare come rivolgersi ad una realtà che si occupi di questo aspetto sia fondamentale: in particolare, tra i rimedi più efficaci si segnala il filtro CTA, noto anche come filtro assoluto, in quanto consente di eliminare anche le micro particelle più dannose per la salute.

Il radon, in Italia, è estremamente diffuso e questo mette a rischio le case e gli uffici di diverse zone del nostro paese. Ma dove si trova il gas radon di preciso? Le regioni in cui sono state rilevate le concentrazioni maggiori sono Campania, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia. Quest’ultima in particolare presenta zone in cui il rischio di incorrere in grandi quantità di radon è molto elevato; nello specifico nelle province di Sondrio, Como, Brescia, Bergamo, Varese e Lecco.

Questo non esclude però la presenza del gas in altre zone apparentemente meno colpite, come alcune regioni del sud Italia. D’altronde, la conformazione del nostro territorio e le variabili geologiche fanno sì che il gas radon in Italia possa diffondersi con grande facilità, soprattutto grazie al trasporto di acqua, metano e grazie alla sua presenza all’interno dei materiali di costruzione utilizzati in tutta la penisola.

Alcune delle variabili che agevolano la concentrazione di radon all’interno delle abitazioni riguardano la composizione del terreno e il modo in cui l’edificio poggia su di esso:

●  Terreni granitici o vulcanici: le case e gli uffici costruiti su terreni granitici o ricchi di tufo rischiano di avere elevate concentrazioni di radon, così come gli edifici costruiti nelle vicinanze di vulcani attivi o inattivi;

●  Contatto diretto col terreno: se le fondamenta poggiano direttamente sul terreno, le emissioni di radon possono confluire più facilmente all’interno delle stanze a causa del contatto diretto col suolo;

●  Struttura dell’immobile: se l’edificio comunica direttamente con locali interrati in cui c’è poco circolo d’aria o se è stato costruito con materiali contaminati, è più facile incorrere in alte concentrazioni di gas.

Ridurre la presenza di radon all’interno delle vostre case o, se possibile, scegliere edifici in zone in cui il rischio di emissioni è minore, è fondamentale per migliorare la qualità della vita degli abitanti e per preservare la loro salute: purtroppo, infatti, la correlazione tra radon e tumori è stata provata ed è molto forte.

Tra le malattie causate dal radon, la principale è il cancro ai polmoni. Nello specifico, questo gas provoca – secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità – circa il 14% dei casi di tumore ai polmoni in tutto il mondo, diventando così il secondo maggior responsabile di questa malattia dopo il fumo – e il primo nel caso di cancro in soggetti non fumatori. Purtroppo, anche in caso di continua esposizione e inalazione di radon, sintomi e segnali di eventuali patologie tardano a manifestarsi e, spesso, si scoprono quando ormai è troppo tardi per intervenire.

Per questo motivo è così importante agire per cercare di ridurre la quantità di radon. Salute e qualità della vita potrebbero essere compromesse irrimediabilmente senza un intervento tempestivo!

Considerati i rischi per la salute, legati, come è possibile difendersi? Innanzitutto, è utile conoscere la concentrazione di gas presente all’interno dei locali. Per farlo, puoi ricorrere a una scatoletta contenente un pezzo di plastica in grado di rilevare le radiazioni. Per funzionare correttamente, questo dispositivo deve essere posizionato all’interno delle stanze più frequentate – normalmente l’ufficio, oppure il salotto e la camera da letto per la casa – per almeno un anno, in modo da poter dare un riscontro veritiero riguardo la concentrazione di radon all’interno dell’edificio.

In caso di grandi concentrazioni di gas – intorno ai 200 Bq/m3 – si deve intervenire immediatamente mettendo in atto questi rimedi:

●  Ventilazione ambienti: occorre eseguire frequentemente questa operazione per consentire il circolo d’aria e per disperdere nell’ambiente il gas radon. Eliminazione del rischio di incorrere in muffe e riduzione della concentrazione di gas sono i principali benefici di questo semplice intervento. Per farlo ti basta spalancare le finestre per 2-3 minuti o, in alternative, tenerle in posizione “anta ribalta” per 5-6 minuti;

●  Sigillatura di crepe e fessure: con questa operazione si riduce la quantità di radon in ingresso nella tua casa o nel tuo ufficio;

●  Impermeabilizzazione del pavimento: soprattutto nel caso di edifici con fondamenta a diretto contatto con il suolo, questa operazione permette di ridurre drasticamente le penetrazioni di gas;

●  Aspirazione dell’aria interna: se non si può spalancare porte o finestre per consentire una ventilazione naturale, ci si può affidare a degli aspiratori per eliminare l’aria contaminata da stanze come cantine e seminterrati.

Se invece si sta acquistando una casa in fase di costruzione puoi accertarti che siano state prese tutte le precauzioni volte a evitare l’ingresso di radon, per esempio:

 Materiali di costruzione: è importante verificare che i materiali utilizzati per costruire l’edificio non siano contaminati;

●  Isolamento di cantine e seminterrati: è fondamentale che queste stanze, trovandosi nel sottosuolo, siano isolate per evitare infiltrazioni di gas;

●  Pavimenti galleggianti: si tratta di pavimenti leggermente sopraelevati rispetto al terreno, ideali per evitare il contatto diretto con quest’ultimo e per inserire del materiale isolante.

Seguendo questi accorgimenti si può ridurre drasticamente la presenza di radon all’interno dei luoghi in cui passi gran parte della tua giornata e, di conseguenza, il rischio di incorrere in gravi patologie.